16 settembre 2011

E tu che tifoso sei?

In Italia, si sa, il calcio è come una religione. E il tifo è quasi una professione, perché richiede dedizione, impegno e competenza. Insomma non si diventa mai tifosi per caso. Tantomeno per costrizione. Ma guai a pensare che i tifosi sono tutti uguali. Ognuno ha il suo modo di fare il tifo, di esultare, di guardare la partita. Per questo ho provato a dividere i tifosi in 8 categorie, che si differenziano per stile, regole e obiettivi. A ognuno il suo. E tu che tifoso sei?

TIFOSO POLTRONA
È detto pure TIFOSO PAY TV. Si riconosce dall’aspetto fisico, per metà uomo e metà divano. Caratteristica è la conformazione del bacino, modellata dalle pieghe del divano, tale da conferirgli un movimento basculante, che gli impedisce di stare seduto su una sedia. Il tifoso poltrona segue in televisione almeno 50 partite al mese, per lo più da solo, tra campionati e coppe, italiane, europee e intercontinentali. Si distingue per la capacità di produrre almeno 3 rutti con un solo sorso di birra e non disdegna qualsiasi altro sport trasmesso in televisione. È una categoria in grande crescita, evolutasi prepotentemente nell’ultimo decennio con il fiorire delle tv a pagamento. Mediaset e Sky hanno deciso di istituire una raccolta fondi per evitare l’estinzione della specie.

TIFOSO COMITIVA
È detto pure TIFOSO SCROCCONE. Si riconosce per la rotondità del fisico, determinata dall’enorme quantità di pizza, birra e panini, consumati in compagnia durante le partite. Notevole la sua capacità di urlare a squarciagola per un goal della propria squadra del cuore, senza farsi cadere di bocca, l’intera salsiccia in corso di masticazione. In grado di ingurgitare fino a 10.000 calorie per partita, si distingue, tra le altre cose, per l’accurata attenzione ad evitare qualsivoglia tipo di abbonamento tv (anche a prezzi vantaggiosi), dirimendosi in una accurata opera di scrocco a casa di amici e conoscenti. Non ha grandi competenze in materia calcistica ed è pronto a tifare per una squadra diversa, in cambio di un panino con la porchetta, purché debitamente condito con ketchup, maionese e senape.

TIFOSO GUERRIERO
Detto pure TIFOSO ALL’ULTIMO… STADIO. Si riconosce per il roboante timbro di voce, per la fedina penale così lunga da non poter essere trascritta su un rotolone gigante di carta igienica e per la collezione di coltellacci e spranghe che gelosamente conserva in camera da letto (al posto del corredo di lenzuola della moglie, ormai interamente utilizzato per fare striscioni da stadio). Notevole la sua capacità di seguire intere partite, senza guardare il campo. Per favorire la continuazione della specie, i sempre meno esemplari di tifoso guerriero, addestrano accuratamente i propri figli, svegliandoli al mattino con un megafono, incitandoli a fare la pipì con cori e bandiere, costringendoli a guardare cartoni animati violenti (ovviamente di spalle al televisore) e sostituendogli i lacci delle scarpe con piccole catene di ferro, per fargli prendere confidenza con i ferri del mestiere.

TIFOSO DIGITALE
Detto anche TIFOSO DA SOCIAL NETWORK. È l’ultima generazione di tifoso, che approfitta degli spazi messi a disposizione dalla nuove tecnologie per declinare la propria fede calcistica. Come il TIFOSO COMITIVA è eticamente contrario agli abbonamenti a pagamento, ma – alle serate in compagnia – preferisce le più moderne tecniche di streaming. Si distingue per una vista particolarmente sviluppata, che gli permette di riconoscere un giocatore della propria squadra, anche in video sgranati, a bassissima risoluzione. Conosce a memoria tutti i siti di streaming del mondo e spesso alterna la fruizione di partite di calcio con quella di siti porno. Il tifoso digitale ha sempre con sé il suo computer e frequentemente è stato avvistato mentre esultava per un goal, seduto sulla tazza del cesso. Abituato a passare le giornate da solo, davanti al computer, ha trovato il modo di condividere la propria passione grazie a facebook, dove ogni giorno pubblica almeno 18 link sulla propria squadra del cuore.

TIFOSO GIORNALISTA
Detto anche TIFOSO TUTTOLOGO. Riconoscibile grazie ai 3 quotidiani sportivi, che porta sempre con sé, è per antonomasia il tifoso informato sui fatti: legge i giornali, segue tutti i siti, non perde un programma di approfondimento sportivo. Sovente viene avvistato nei centri scommesse, dove, prima di ogni turno di campionato o coppa, trascorre dalle 2 alle 4 ore, a studiare le quote delle squadre sulle quali puntare. Ad oggi, tuttavia, non sono stati riscontrati casi di scommesse vincenti tra gli appartenenti a questa categoria. Il tifoso-giornalista è
molto ricercato dagli altri tifosi, prima dell’inizio di una partita, perché è in grado di anticipare le ultime novità su infortuni e formazione. Molto meno successo, invece, riscuotono le lunghe e improbabili dissertazioni tecnico-tattiche, con le quali fa da sottofondo a gran parte del match. Abituati a parlare di calcio, con nonchalance, anche durante i preliminari di un rapporto sessuale, i tifosi giornalisti, sono soliti urlare “goal” al raggiungimento dell’orgasmo.

TIFOSO LAMENTOSO
Detto anche TIFOSO GUFO. Si nota in mezzo alla folla per il tipico movimento della testa a destra e sinistra col quale accompagna la visione di ogni partita. Pare che sia in grado di sussurrare, per ogni partita che segue, fino a 1.750 “NO” di disapprovazione alle azioni della propria squadra. Il Tifoso lamentoso è solito, all’inizio di ogni partita, scegliere un giocatore come bersaglio, per poi criticarlo e ingiuriarlo ogni volta che tocca palla, con appellativi accuratamente scelti nel DIZIONARIO ITALIANO DELLE PAROLACCE. Capace di scovare i difetti più reconditi di una squadra, anche di fronte a una netta vittoria, il tifoso lamentoso si è guadagnato lo status di GUFO, in virtù del quale, prima di ogni partita importante, viene imbavagliato e chiuso a chiave in uno sgabuzzino.

TIFOSO OCCASIONALE
Detto pure TIFOSO, MA ANCHE NO. È la specie più pericolosa, per i repentini cambi di comportamento di fronte ad una partita della (presunta) squadra del cuore. Desideroso di conquistare considerazione e credibilità sociale, è convinto di poter eviatare l’emarginazione presso i propri simili, con la saltuaria visione di partite, prese a caso dal calendario. Tuttavia la scarsa abitudine ai meccanismi del tifo, ne condizionano pesantemente la condotta e lo rendono facilmente riconoscibile: sovente, infatti, lo si avvista sonnecchiante sul divano, già dopo i primi minuti di una partita, incurante del caos che lo circonda. Il tifoso occasionale, infine, è poco apprezzato dai suoi compagni di branco per la facilità con la quale si lascia mettere i piedi in testa dalla propria compagna, rinunciando a vedere una partita di fronte ad una semplice minaccia di astinenza forzata dal sesso.

TIFOSO DONNA
Detto anche TIFOSO “SOLO QUANDO LO DICO IO”. Si tratta di una categoria trasversale che mette insieme esemplari di genere femminile, accomunati da un rapporto di amore-odio verso il gioco del calcio e dalla totale incapacità di capire il meccanismo fuorigioco, anche di fronte ad espliciti disegnini dei più validi vignettisti. Molte di loro, tra l’altro, persistono nella malsana convinzione che durante i “preliminari” di Champions League i giocatori di entrambe le quadre debbano per forza fare petting con arbitro e guardalinee. Il tifoso donna aderisce solitamente al gruppo di protesta: “IL CALCIO… SI’, MA NEL CULO” che da anni prova a cambiare le regole del gioco, proponendo partite della durata di 10 minuti, senza fuorigioco e con l’espulsione per ogni giocatore che cade a terra, sporcando la maglia. Nonostante siano poco avvezze alle regole del calcio, quasi tutte sono in grado di capire la differenza tra un “fallo” da fischiare e un “fallo” da… applaudire.

1 commento:

  1. Ho letto...io sono fuori dal sondaggio...non posso essere classificata in nessuna di queste categorie...il mio tifo è molto personale, riservato, intimo e...strettamente proporzionale al comportamento del mio fidanzato prima, dopo e durante le partite...e poi sto ancora leggendo il "Manuale della fidanzata e tifosa perfetta"...
    Quando sarò completamente edotta sull'argomento, probabilmente sarà finito il campionato, ma avrò imparato tutto sul calcio e su gli uomini, sulle stravaganze e stranezze dei loro comportamenti quando si riuniscono tutti per la visione della partita e sul comportamento che le donne devono adottare di fronte a tali condotte, per preservare innanzitutto la propria incolumita' e poi la buona riuscita del loro rapporto...Probabilmente per allora avrò dato luogo a una nuova categoria, quella della "TIFOSA IMPAVIDA" (ovvero quella che per la propria squadra e per il proprio fidanzato sarebbe dispota a fare qualsiasi cosa...anche rinunciare ad un week-end romantico, una seduta dal parucchiere o una manicure dell'estetista...)

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