17 ottobre 2011

Trasferimento in corso...

Ciao lettori, è nato il mio nuovo blog. Se vi va di continuare a seguirmi, vi aspetto qui: http://nicolazanfardino.blogspot.com/ 

13 ottobre 2011

Iena ridens

Nella televisione italiana, si sa, il rinnovamento non è all’ordine del giorno. Specie se si tratta di quella generalista. Ma tra le tante conferme per la stagione che è appena iniziata, chi di certo se l’è meritata tutta è Le Iene, il programma di Italia 1 che piace al pubblico di tutte le età.

E con questo siamo al quindicesimo anno di programmazione, da quell’ormai lontano 1997, con Simona Ventura (affiancata da Peppe Quintale e Dario Cassini) che conduceva un’edizione pomeridiana non troppo fortunata in fatto di ascolti. Poi le cose sono cambiate e Le Iene è diventato quel pezzo di storia della televisione moderna che tutti conosciamo.

Così forte da sopravvivere a qualsiasi cambio di conduzione. Prima c’era stata, appunto, la Ventura (affiancata in seguito anche da Fabio Volo, Andrea Pellizzari e finanche Teo Mammucari) poi fu il turno di Alessia Marcuzzi, al fianco della quale si fecero notare due giovani comici genovesi, non troppo conosciuti dal grande pubblico: Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Già, proprio loro, Luca e Paolo, che dopo i fasti del Festival di Sanremo, hanno detto basta. Per loro dieci anni di conduzione, non solo al fianco della Marcuzzi, ma anche di Cristina Chiabotto (2007 e 2008) e Ilary Blasi.

5 ottobre 2011

A mia nonna piace Facebook

Ebbene sì, pure mia nonna l’ha detto: feisbbùcc. L’ha pronunciato proprio così, con la s dolce, la doppia b, l’accento sulla u e una doppia c finale, così marcata, da lasciar vibrare le corde vocali per diversi secondi.

È successo l’altro giorno, in maniera del tutto imprevedibile. Mia nonna, in cucina, stava raccontando a mia mamma le vicissitudini del nostro vecchio parroco che, trasferito ingiustamente in altra sede, si è industriato per mantenersi in contatto con i propri parrocchiani. Proprio attraverso facebook. Anzi: feisbbùcc.

L’ha detto con nonchalance, mia nonna, con sorprendente padronanza dell’argomento. E con la disinvoltura di chi sta parlando di una cosa familiare. Feisbbùcc, dunque, e non, semplicemente, ‘o compiutèr, oppure ‘ncopp a internèt. No. Ha proprio detto feisbbùcc. Ma perché facebook piace alle nonne? Mentre ascoltavo mia nonna, me lo sono chiesto anche io e, forse, ho pure trovato una risposta.

29 settembre 2011

Siamo uomini o giornalisti?

Si dice che un buon giornalista sia quello capace di arrivare sulla notizia prima degli altri. E magari di trovarsi sul posto in cui il “fatto” avviene prima che sia troppo tardi, così da dare informazioni sull’accaduto sulla base di ciò che ha visto e non solo di quello che gli è stato raccontato. I propri occhi e le proprie orecchie, insomma, prima di qualsiasi fonte o testimone. Questione di talento, ovviamente, di intuito, di esperienza. E qualche volta di fortuna. Perché capita che sul “fatto” ci si trovi non per scelta, ma per una mera e pura coincidenza.

Così è successo a me, ieri, quando, uscito dall’asse mediano ad Afragola, mi sono ritrovato nel bel mezzo di una guerriglia urbana che stava per nascere. Il tutto è accaduto nel Rione Salicelle, quartiere degradato sito, appunto, all’uscita di Afragola (provincia nord di Napoli) dell’asse mediano. Qui, ormai da anni, centinaia di famiglie – perlopiù di origine napoletana e rimaste senza casa dopo il terremoto del 1980 – occupano abusivamente le case popolari. Motivo per il quale sono stati disposti alcuni sfratti che proprio in questi giorni avrebbero dovuto avere inizio. Ma, poi, ci si è messo di mezzo l’intero quartiere che ha bloccato le strade con i copertoni, ha bruciato cassonetti e rifiuti per strada, ha attaccato gli agenti di polizia con bottiglie e altri oggetti contundenti. Lì in mezzo, prima che tutto degenerasse, c’ero anche io.

16 settembre 2011

E tu che tifoso sei?

In Italia, si sa, il calcio è come una religione. E il tifo è quasi una professione, perché richiede dedizione, impegno e competenza. Insomma non si diventa mai tifosi per caso. Tantomeno per costrizione. Ma guai a pensare che i tifosi sono tutti uguali. Ognuno ha il suo modo di fare il tifo, di esultare, di guardare la partita. Per questo ho provato a dividere i tifosi in 8 categorie, che si differenziano per stile, regole e obiettivi. A ognuno il suo. E tu che tifoso sei?

14 settembre 2011

Campioni si diventa

Nemmeno il tempo di rifiatare, nemmeno il tempo di godersi la vittoria nell’esordio in campionato contro il Cesena, che è già tempo di scendere nuovamente in campo. Tutto o pronto o quasi per il grande ritorno del Napoli nell’olimpo dei campioni: 21 anni dopo quella cocente eliminazione nel freddo di Mosca. Napoli sconfitto dallo Spartak, con Maradona - reduce da polemiche con la società e a corto di allenamenti con la squadra - che entra in campo solo a partita iniziata. Troppo tardi per cambiare le sorti di quel Napoli, che non seppe replicare tra i campioni d’Europa, tutto il bello che aveva fatto vedere in Italia.

Da allora, anno più, anno meno, è cominciato il declino. Di Maradona e del Napoli, insieme o quasi.
Entrambi finiti nel baratro (umano per il primo, calcistico per il secondo). Ci sono voluti 21 anni perché la sorte concedesse ai partenopei l’occasione di una rivincita. Avversario di turno il Manchester City di Roberto Mancini, direttamente nel suo Eithad Stadium (tanto per rendere ancora più difficili le cose) e con tutta la sua schiera di campionissimi da Dzeko ad Aguero (proprio lui, il genero di Maradona, pensa un po’ le traiettorie beffarde del destino), passando per Tevez, Silva, Nasri, l’irrequieto Balotelli e tanti altri ancora.

25 luglio 2011

Droga, decesso e rock 'n roll

Si chiamava Amy, aveva 27 anni e veniva da Enfield, in Inghilterra. Faceva la cantante. Faceva, perché adesso non c’è più. E’ morta di overdose.

Si è conclusa così la breve e intensa vita di Amy Winehouse. Figlia di un’infermiera e un tassista, a soli 10 anni fonda il suo primo gruppo rap. A 13 viene cacciata da una scuola di teatro per indisciplina. E per un percing che proprio non piacque ai suoi insegnanti. A 16 anni comincia la “carriera” da professionista e a 20 pubblica Frank, il suo primo album.