13 dicembre 2010

Fidarsi è bene...

Fiducia sì, Fiducia no: sono ore di piena bagarre tra gli scanni della Camera, dove domani si decideranno le sorti del governo Berlusconi: la più grande maggioranza di tutti tempi (lo dicono i numeri) rischia di finire in minoranza. Ma non è detta l’ultima parola.

I pronostici si sprecano, commenti, giudizi e voci fanno capolino nelle stanze dei bottoni, insulti e accuse si susseguono senza tregua, in un botta e risposta all’ultima dichiarazione. I "bene informati" dicono che saranno pochi, pochissimi voti a fare la differenza. In ogni caso non ci saranno prove d’appello: dentro o fuori e stavolta, dicono, il monito vale per tutti.

Da una parte Berlusconi e i suoi fedelissimi. Dall’altra l’opposizione netta e dichiarata, quella del Pd, dell’Idv e di qualche altro. In mezzo l’aspirante terzo polo, con Fini e Casini che ostentano chiarezza di intenti, ma nel frattempo fanno la conta di chi li stia seguendo davvero. La compravendita di questi giorni è stata fitta, fittissima, secondo molti al limite del lecito. Le procure già stanno indagando in merito, i giornali non parlano d’altro, l’attività politica è di fatto paralizzata da alcune settimane. Una cosa è certa: comunque vada sarà un insuccesso. Per l’Italia, intendo e per le sue necessità primarie, improvvisamente diventate secondarie al cospetto dei piccoli e grandi litigi (e inciuci) del Palazzo.

Come finirà? Ancora poche ore e lo sapremo, ma dal popolo, dalla gente comune, sembra alzarsi sempre più unanime un coro: finisca come finisca, purchè finisca. Presto. La gente chiede alla politica, tutta, un cambiamento di rotta. La politica, tutta, promette alla gente un cambiamento di rotta. C’è da credergli? Fidarsi è bene, non fidarsi, mai come in queste circostanze, è decisamente meglio. O no?

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