20 settembre 2010

Il senatore nel... pallone

L’Italia, si sa, è un paese di calciofili. Sono passate solo poche settimane dall'inizio del campionato di serie A e già, pare, che non si riesca a parlare d’altro. C’era davvero bisogno di calcio in Italia, dopo un’estate passata a parlare quasi solo di politica: dalle ire funeste di Fini, alle minacce di nuove elezioni di Berlusconi, il tutto accompagnato da qualche (sempre più) flebile sospiro della sinistra. Ma sì, diciamola tutta, non se ne poteva più di starsene a disquisire su chi avesse ragione tra Silvio e Gianfranco o su chi fosse più scaltro tra Nichy (Vendola) e Pierluigi (Bersani). Meglio parlare di moviola, di rigori dati o non dati, di tattiche di gioco, di grandi prestazioni e di vittorie e sconfitte meritate o meno. Ma tra calcio e politica le differenze sono poi così tante?

Tutto sommato no, direi. Non è certo difficile immaginare i partiti politici come squadre di calcio, ciascuna con le proprie tattiche, i propri schemi, i propri giocatori, inevitabilmente divisi, questi ultimi, tra titolari e riserve, con qualche difficoltà in più, probabilmente, a convincere quelli che stanno in campo, a lasciare il posto a quelli che stanno in panchina. Ma cosa succederebbe se, come in ogni campionato che si rispetti, a fine stagione i giocatori più rappresentativi di ogni squadra si ritrovassero a giocare non più da avversari, ma insieme nella stessa squadra, come in una sorta di grande Nazionale della Politica?

E così, domenica sera, nel mentre di un frenetico zapping tra Controcampo e la Domenica Sportiva, mi è
venuta un’idea suggestiva: fare un elenco dei possibili convocati in questa fantomatica, ma più che mai “onorevole”, Nazionale. Per il ruolo di commissario tecnico, il prescelto, a rigor di logica, dovrebbe essere Giorgio Napolitano, quello, sulla carta, più adatto ad un ruolo super partes. Tuttavia, così come Lippi, ex allenatore della Juve, portò in Nazionale molti giocatori della sua ex squadra, non è da escludere che Napolitano, ex partito comunista, tenderebbe a fidarsi maggiormente di quelli che in passato hanno bazzicato dalle sue parti. Per questo, immagino, che i vari D’Alema, Fassino, Veltroni, Bersani e probabilmente pure Vendola, non farebbero fatica a trovare un posto in squadra. Da Ct, vecchia maniera, poi, Napolitano tenderebbe a scegliere giocatori di esperienza piuttosto che nuove promesse. Per questa ragione, ipotizzo, Marini, Bindi e forse pure Finocchiaro e Chiamparino, avrebbero qualche chance in più di Serracchiani e Renzi. Mentre Rutelli, che ha preferito un ruolo da protagonista in una piccola squadra, piuttosto che uno da gregario in una grande, potrebbe pagare questa scelta con una mancata convocazione. Così come Franceschini, Follini e Cofferati che rischierebbero di rimanere fuori per discontinuità di rendimento. Ancora sotto osservazione: Enrico Letta, Renato Soru e Massimo Cacciari.

Fin qui la sinistra, ma il difficile probabilmente verrebbe a destra.
La mancanza di feeling tra Fini e Berlusconi, costringerebbe Napolitano ad una scelta drastica: rinunciare a uno dei due (o a entrambi) per proteggere la serenità dello spogliatoio o convocarli tutti e due e magari utilizzarli in una staffetta alla Rivera-Mazzola? Inutile dire che la scelta dell’uno o dell’altro influenzerebbe anche altre convocazioni: Bocchino, per esempio, non avrebbe troppe possibilità senza Fini in squadra, mentre la presenza di Berlusconi potrebbe indurre Napolitano a prendere in considerazione un jolly , tipo Capezzone o Rotondi. Non ci sarebbero, in ogni caso, problemi per Gasparri, La Russa (schierato in “Difesa”), Bondi e Tremonti. Quasi certi la Carfagna, Alemanno e Alfano. In forse la Meloni e la Gelmini. Possibili outsider: Michela Vittoria Brambilla e Niccolò Ghedini, utile, quest’ultimo specialmente se si dovesse rendere necessario trattare con gli arbitri per l’eventuale introduzione di nuove regole “ad squadram”.

Non mancherebbe, di certo, un posto in squadra per Di Pietro e nemmeno uno per Casini (a centrocampo, ovviamente), mentre alla grinta di Cesa potrebbe essere preferita la saggezza (tattica) di Rocco Buttiglione. Una chance, a sorpresa, potrebbe avercela, infine, Clemente Mastella, un “ambidestro” come lui, capace di stare in campo sia a destra che a sinistra, con la stessa identica disinvoltura, può tornare sempre utile.

A questo punto resterebbe un’ultima gatta da pelare per Mister Napolitano. Come comportarsi con i “giocatori” della Lega? Calderoli e Castelli, forse resterebbero comunque fuori per indisciplina tattica, Bossi, perchè fuori forma. Ma per Maroni, di certo, un posto in squadra lo si riuscirebbe a trovare. Resta da capire, però, se lui risponderebbe a questa ipotetica fanta-convocazione. Probabilmente sì, ma solo a tre condizioni: la sostituzione della maglia azzurra con una maglia totalmente verde, l’abolizione dell’inno nazionale e della bandiera tricolore, la garanzia che Casini e Di Pietro partano sempre dalla panchina e giochino al massimo per non più di dieci minuti a partita. E mai insieme, ovvio. O no?

5 commenti:

  1. Qualcuno mi ha fatto notare che sono stato troppo duro con il Ministro Brunetta che non è stato inserito nemmeno tra i possibili convocati. Mi dispiace per i suoi tifosi, terrò eventualmente conto di lui per la Nazionale di Basket...

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  2. Grande Zanfa...
    ma dove stai lavorando?

    Brigida

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  3. Divertente, irriverente, dissacrante, com' è nel tuo stile e allo stesso tempo anche "politically correct" visto che per non dispiacere nessuno, nella fantomatica squadra hai incluso proprio tutti...
    A questo punto però, come commisario tecnico, Oronzo Canà con la sua "bizona" ce lo vedrei bene, forse ci divertiremmo anche di più...
    Non so se Giorgio Napolitano, dati i sopraggiunti limiti d'età, reggerebbe i ritmi e gli umori di questa variopinta (è proprio il caso di dirlo!!!!) squadra...
    P.s. L'inno e il tricolore non si toccano...è anticostituzionale! Su questo Di Pietro sarebbe d'accordo con me...

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  4. ...beh, una nazionale così, forse riuscirebbe persino a fare peggio dell'ultima nazionale di Lippi!

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  5. Devo ammettere che quella di Oronzo Canà potrebbe essere un'ottima idea, anche perchè tra gli elementi in squadra, di certo, ce n'è qualcuno capace di convincere l'arbitro che giocare in 16 (con il 5-5-5) è assolutamente regolare!

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