2 settembre 2010

Meglio un Robinho oggi che un Fini domani...

Ibrahimovic e Robinho al Milan. È questa, senza alcun margine di dubbio, la novità più importante del prossimo campionato di calcio. Un doppio colpo che il presidente Berlusconi ha, inaspettatamente, messo a segno e che, ne sono certo, nasconde motivazioni ben più profonde della semplice volontà di rafforzare la sua squadra. Sì, ma quali?

Sono ormai due giorni – dalla chiusura ufficiale del calciomercato – che ci penso costantemente. E vi dico, da subito, che non sono ancora riuscito a trovare una risposta certa, ma sono altresì convinto di essere molto vicino alla soluzione. Ma andiamo per ordine.

Da un po’ di tempo, sentivo dire che il Berlusconi, Presidente del Milan, non potesse fare acquisti troppo onerosi per la sua squadra, perché il Berlusconi, Presidente del Consiglio, doveva dare il buon esempio in tempo di crisi e dimostrare a tutti gli Italiani come si potessero ottenere traguardi importanti (magari uno scudetto) pur senza troppi soldi a disposizione. Poi, nelle ultime frenetiche ore di calciomercato, qualcosa è cambiato. Sì, ma cosa?

Delle due l’una, ho pensato: o Berlusconi, fiutata l’aria cattiva che soffia a Palazzo Chigi, si prepara a ritirarsi dalla politica e sta, per questo, concentrando tutte le sue attenzioni sul Milan (ipotesi suggestiva, ma al momento, altamente improbabile) oppure questa improvvisa botta di generosità pecuniaria serve a soddisfare qualche impercettibile bisogno personale. Sì, ma in che modo?

E così che, in un delirio di “onnipotenza intuitiva” (locuzione che ho inventato io all’uopo) ho cominciato a fare le ipotesi più fantasiose sul fine ultimo di questa operazione di mercato.

Ipotesi 1: Berlusconi, venuto a sapere che Robinho, prima un festino, ha chiesto ben 40 preservativi, non avrebbe resistito all’idea di farsi un nuovo compagno di merende (un po’ piu’ costoso di Tarantini, ma evidentemente più allegro).

Ipotesi 2: Berlusconi, dopo aver visto le foto che ritraevano Ibrahimovic in presunti atteggiamenti omosessuali con il compagno di squadra del Barcellona, Pique, avrebbe pensato di acquistarlo per regalarlo a Nichy Vendola, in cambio della sua non-candidatura alle prossime elezioni politiche.

Ipotesi 3: Berlusconi, informato da uno dei suoi settemilacinquecentosessantaquattro sondaggisti, che gran parte dei seguaci di Fini all’interno del PDL sono tifosi del Milan, starebbe provando a convincerli a ritornare all’ovile, dietro la promessa di nuovi scudetti e Champions League.

Ipotesi 4: Berlusconi, in vista di un rifacimento del governo, avrebbe deciso di affiancare al Ministero della Difesa (che resterebbe comunque a La Russa, per la troppa predisposizione agli infortuni di Nesta) anche il Ministero dell’Attacco, che verrebbe quindi affidato alla nuova coppia di acquisti Ibrahimovic e Robinho, papabili ministri, con portafoglio (pieno).

Ho i miei buoni motivi per credere che la quarta ipotesi sia di gran lunga la più accreditata. Resta a questo punto un solo ultimo dubbio da sciogliere: dopo il Ministero della Difesa e quello dell’Attacco, quanto dovremo attendere perché venga istituito anche il (fondamentale) Ministero del Centrocampo?

Probabilmente, almeno fino al prossimo calciomercato di Gennaio. Al momento, infatti, non sembrano esserci potenziali Ministri all’altezza del ruolo: Gattuso non ha dato le necessarie garanzie linguistiche e mettere un “Pirlo” a fare il Ministro, evidentemente, è troppo pure per Berlusconi. O no?

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