13 ottobre 2011

Iena ridens

Nella televisione italiana, si sa, il rinnovamento non è all’ordine del giorno. Specie se si tratta di quella generalista. Ma tra le tante conferme per la stagione che è appena iniziata, chi di certo se l’è meritata tutta è Le Iene, il programma di Italia 1 che piace al pubblico di tutte le età.

E con questo siamo al quindicesimo anno di programmazione, da quell’ormai lontano 1997, con Simona Ventura (affiancata da Peppe Quintale e Dario Cassini) che conduceva un’edizione pomeridiana non troppo fortunata in fatto di ascolti. Poi le cose sono cambiate e Le Iene è diventato quel pezzo di storia della televisione moderna che tutti conosciamo.

Così forte da sopravvivere a qualsiasi cambio di conduzione. Prima c’era stata, appunto, la Ventura (affiancata in seguito anche da Fabio Volo, Andrea Pellizzari e finanche Teo Mammucari) poi fu il turno di Alessia Marcuzzi, al fianco della quale si fecero notare due giovani comici genovesi, non troppo conosciuti dal grande pubblico: Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Già, proprio loro, Luca e Paolo, che dopo i fasti del Festival di Sanremo, hanno detto basta. Per loro dieci anni di conduzione, non solo al fianco della Marcuzzi, ma anche di Cristina Chiabotto (2007 e 2008) e Ilary Blasi.

Tocca adesso a Ilary dare continuità al progetto. Sarà lei a fare da Virgilio per i nuovi arrivati: Enrico Brignano e Luca Argentero. Un trio inedito, che dopo le prime due puntate ancora non sembra al top. Luca viene dal cinema. In tv (Grande Fratello a parte) si è limitato alla fiction, la conduzione è un terreno nuovo e inesplorato per lui. Ma gli conviene abituarsi in fretta: troppo forzata e troppo macchinosa è apparsa finora la sua conduzione per conquistare un pubblico spontaneo e un po’ cazzeggione (nel senso buono, s’intende) come quello de Le Iene. Enrico, invece, è un solista, un mattatore da palcoscenico, uno che brilla di luce propria. E qualche volta sembra che gli manchi l’aria con quegli altri due al fianco. Luca e Ilary arrancano per stargli dietro, per inserirsi al meglio nelle sue pause. Ma così facendo allungano i tempi di costruzione delle battute, che crescono, crescono, ma sembrano non arrivare mai. E quando finalmente arrivano hanno perso il mordente iniziale. Infine, lei, la Totti-girl, che lentamente prova a metabolizzare il cambiamento al vertice. Ilary, diciamola tutta, non ha la verve e la grinta della Ventura. E nemmeno il carisma e la dolcezza della Marcuzzi. Eppure con Luca e Paolo ci stava proprio bene, perché sapeva farsi mettere in mezzo. Così i tre davano vita al classico meccanismo sociale della bella donna, presa in giro da uomini troppo distanti per poterla corteggiare.

E adesso, invece, tutto è cambiato: Luca Argentero è il bello che tutte le donne vorrebbero rincorrere e tra lui e Brignano c’è un mondo – estetico, intellettuale e artistico – di differenze da colmare. Ma non è detta l’ultima parola. Non per quei tre che già in passato hanno saputo sorprendere tutti, per la facilità con la quale si sono scrollati di dosso le vecchie etichette. E adesso si ritrovano l’uno di fianco all’altro: l’ex letterina, l’ex concorrente di reality e l’ex barzellettiere. Ilary, Luca ed Enrico, tutti e tre insieme, alla conquista della prima serata.

Infine una nota sugli ascolti. La seconda puntata ha fatto il 15% di share, un risultato assolutamente in media con il passato. A testimonianza del fatto che – lo dicevamo all’inizio – Le Iene sanno prescindere da chi le conduce. È
un format vincente e ciò che interessa alla gente sono le inchieste, le interviste, l’irriverenza, la simpatia e la voglia di verità che il programma incarna da quando è nato. E se proprio Luca, Enrico e Ilary non saranno all’altezza, beh, in qualche modo ce ne faremo una ragione.

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